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Dipartimento delle Finanze - Consultazioni pubbliche

Consultazioni chiuse

Procedura pubblica di consultazione nazionale riguardante la proposta sulla proroga del meccanismo di reverse charge settoriale e del meccanismo di reazione rapida (articoli 199bis e 199ter della direttiva IVA).

Inizio consultazione: 1 giugno 2018
Termine invio contributi: 8 luglio 2018

Argomento:

Facendo seguito alla relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo concernente gli effetti degli articoli 199bis e 199ter della direttiva IVA sulla lotta alla frode [COM(2018) 118 final del 13 marzo 2018], la Commissione europea ha adottato il 25 maggio 2018 la proposta sulla proroga del meccanismo di reverse charge settoriale (articolo 199bis) e del meccanismo di reazione rapida (articolo 199ter). Le misure previste agli articoli 199bis e 199ter hanno lo scopo di consentire agli Stati membri di affrontare rapidamente i problemi della frode intracomunitaria dell’operatore inadempiente (MTIC): nell’articolo 199bis, in virtù della facoltà di applicare il meccanismo dell’inversione contabile per le cessioni e le prestazioni elencate (reverse charge settoriale); nell’articolo 199ter, offrendo una procedura più rapida per l’introduzione del meccanismo dell’inversione contabile in casi di frode improvvisa e massiccia (meccanismo di reazione rapida). Tali misure sono però limitate nel tempo (entrambi gli articoli scadono il 31 dicembre 2018) e la loro mancata proroga priverebbe gli Stati membri di uno strumento temporaneo efficace ed efficiente per la lotta alle frodi in materia di IVA. La mancanza di soluzioni alternative, alla scadenza delle misure, infatti, potrebbe determinare un aumento delle frodi IVA, una minore equità fiscale e la perdita di gettito statale in determinati settori.

Nel dettaglio, si anticipa che la Proposta di Direttiva COM(2018)298, in attesa dell’entrata in vigore del sistema dell’IVA definitivo, che risolverebbe il problema provocato dall’esenzione dell’IVA collegata alla cessione intracomunitaria di beni, intende prorogare fino al 30 giugno 2022:
1) la possibilità che gli Stati membri possano applicare il meccanismo dell’inversione contabile al fine di lottare contro le frodi in essere nelle cessioni di beni e prestazioni di servizi incluse nell’articolo 199bis, paragrafo 1, della direttiva IVA;
2) la possibilità di avvalersi del meccanismo di reazione rapida (QRM) per lottare contro la frode.

Con la presente consultazione pubblica si vuole offrire la possibilità ad una platea più vasta possibile di fornire le ritenute osservazioni e commenti sulla proposta.

L’iniziativa è rivolta a quattro categorie di Utenti: 1) Associazione economico professionale, 2) Professionista, 3) Centro di Ricerca/Università, 4) Privato cittadino (da intendersi come categoria residuale rispetto alle precedenti).
In particolare, si chiedono agli interessati osservazioni sul documento proposto in consultazione, nonché sui capitoli che lo compongono e sull’articolato, inclusi i considerando.
La consultazione pubblica non genera alcun obbligo o impegno per l’Amministrazione.



Esito: <p> <strong><u>1. Introduzione</u></strong></p> <p> &nbsp;</p> <p> Il 25 maggio 2018 la Commissione europea ha adottato la proposta sulla proroga del meccanismo di <em>reverse charge</em> settoriale (articolo 199<em>bis</em>) e del meccanismo di reazione rapida (articolo 199<em>ter</em>), che segue la relazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo concernente gli effetti degli articoli 199<em>bis</em> e 199<em>ter</em> della direttiva IVA sulla lotta alla frode, COM(2018) 118 final del 13 marzo 2018.</p> <p> &nbsp;</p> <p> Le misure previste agli articoli 199<em>bis</em> e 199<em>ter</em> hanno lo scopo di consentire agli Stati membri di affrontare rapidamente i problemi della frode intracomunitaria dell’operatore inadempiente (MTIC): nell’articolo 199<em>bis</em>, in virtù della facoltà di applicare il meccanismo dell’inversione contabile per le cessioni e le prestazioni elencate (<em>reverse charge</em> settoriale ); nell’articolo 199<em>ter</em>, offrendo una procedura più rapida per l’introduzione del meccanismo dell’inversione contabile in casi di frode improvvisa e massiccia (meccanismo di reazione rapida).</p> <p> &nbsp;</p> <p> Tali misure sono però limitate nel tempo (entrambi gli articoli scadono il 31 dicembre 2018) e la loro mancata proroga priverebbe gli Stati membri di uno strumento temporaneo efficace ed efficiente per la lotta alle frodi in materia di IVA. La mancanza di soluzioni alternative, alla scadenza delle misure, infatti, potrebbe determinare un aumento delle frodi IVA, una minore equità fiscale e la perdita di gettito statale in determinati settori.</p> <p> &nbsp;</p> <p> In attesa dell’entrata in vigore del sistema dell’IVA definitivo, che risolverebbe il problema provocato dall’esenzione dell’IVA collegata alla cessione intracomunitaria di beni, come anticipato nella relazione sopracitata, la Commissione ha presentato tale proposta con l’obiettivo di prorogare fino al 30 giugno 2022:</p> <p> &nbsp;</p> <ol> <li> la possibilità che gli Stati membri possano applicare il meccanismo dell’inversione contabile al fine di lottare contro le frodi in essere nelle cessioni di beni e prestazioni di servizi incluse nell’articolo 199<em>bis</em>, paragrafo 1, della direttiva IVA;</li> </ol> <p style="margin-left: 46.35pt;"> &nbsp;</p> <ol> <li value="2"> la possibilità di avvalersi del meccanismo di reazione rapida (QRM) per lottare contro la frode.</li> </ol> <p> <strong><u>2. La Consultazione pubblica</u></strong></p> <p> &nbsp;</p> <p> In considerazione dell’avvio delle discussioni sulla proposta COM (2018) 298 nei gruppi di lavoro del Consiglio, il Dipartimento delle Finanze, ha lanciato, in data 1° giugno 2018, una Consultazione pubblica aperta a tutti gli interessati, che si è conclusa l’8 luglio u.s..</p> <p> &nbsp;</p> <p> L’obiettivo era quello di offrire la possibilità ad una platea più vasta possibile di le ritenute osservazioni e commenti sulla Comunicazione.</p> <p> A tale scopo è stata predisposta un’apposita applicazione accessibile dal sito istituzionale del Dipartimento delle Finanze, <a href="http://www.finanze.it/"><u>www.finanze.it</u></a>, strutturata in una pagina di presentazione con accesso alla procedura di trasmissione dei contributi.</p> <p> &nbsp;</p> <p> L’iniziativa si è rivolta a quattro categorie di Utenti: 1) Associazione economico professionale, 2) Professionista, 3) Centro di Ricerca/Università, 4) Privato cittadino.</p> <p> &nbsp;</p> <p> I contributi sono pervenuti esclusivamente dalla categoria “Associazione economico professionale”.</p> <p> &nbsp;</p> <p> La sintesi degli esiti della Consultazione pubblica qui esposta ha il solo scopo di rendere conto dei contenuti pervenuti in modo anonimo e per gruppi di principali questioni rappresentate.</p> <p> &nbsp;</p> <p> &nbsp;</p> <p> <strong><u>3. Le principali questioni rappresentate</u></strong></p> <p> &nbsp;</p> <p> Dai contributi pervenuti tramite la Consultazione pubblica sono emerse osservazioni in particolare rispetto alle seguenti questioni:</p> <p> &nbsp;</p> <ul> <li> <u>Frodi IVA e distorsioni della concorrenza </u></li> </ul> <p> &nbsp;</p> <p> <em>I contributi pervenuti hanno evidenziato la problematica delle frodi IVA, soprattutto nei settori caratterizzati da marginalità molto basse come quello dell’elettronica in cui l’evasione IVA rappresenta un elemento di grave turbativa del mercato. La presenza di operatori fraudolenti, infatti, crea un fenomeno a cascata che obbliga anche quelli onesti ad abbassare i propri prezzi per non perdere quote di mercato, anche a causa dei moderni meccanismi di marketing e alla presenza dei comparatori professionali o robot per la ricerca in rete delle migliori offerte. In tale contesto, i rivenditori disonesti che partono con un margine operativo pari all’IVA evasa possono apparire maggiormente vantaggiosi e anche affidabili se appoggiati alle principali piattaforme online.</em></p> <p style="margin-left: 1cm;"> &nbsp;</p> <ul> <li> <u>Efficacia del <em>reverse charge</em> settoriale per limitare le frodi IVA </u></li> </ul> <p> &nbsp;</p> <p> <em>I contributi pervenuti ritengono opportuna la proroga del regime vigente di reverse charge che si è dimostrato efficace nella limitazione delle frodi IVA. </em></p> <p style="margin-left: 1cm;"> &nbsp;</p> <ul> <li> <u>Altre osservazioni pervenute</u></li> </ul> <p> &nbsp;</p> <p> <em>Dai contributi pervenuti emerge la denuncia della crescita esponenziale di soggetti che inquinano gravemente lo scenario competitivo perché omettono i versamenti IVA e operano per periodi limitati di tempo, per poi ripresentarsi sotto nuove compagini sociali. Tali micro-operatori &nbsp;</em></p> <p> &nbsp;</p> <p> <em>dovrebbero essere oggetto di un adeguato controllo da parte delle amministrazioni fiscali perché la loro attività potrebbe minare l’operatività del reverse charge, tanto da trasformarlo in una misura che favorisce e depenalizza l’evasione IVA invece di combatterla. </em></p> <p> &nbsp;&nbsp;</p> <p> &nbsp;</p>


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