Inizio consultazione: 8 gennaio 2019
Termine invio contributi: 15 febbraio 2019
Argomento:
Il 12 dicembre 2018 la Commissione europea ha adottato un Pacchetto legislativo sulla trasmissione e sullo scambio obbligatori di informazioni sui pagamenti pertinenti ai fini dell'IVA, costituito da due proposte per la lotta contro le frodi in materia di IVA nel commercio elettronico, che integra e prepara il terreno per l'armoniosa applicazione delle nuove misure introdotte con la citata Direttiva sull'IVA nel commercio elettronico nel contesto della strategia della Commissione per il mercato unico digitale[1].
Nell’ottobre 2017 la Commissione si era già impegnata a indirizzare la capacità amministrativa delle autorità fiscali verso la lotta contro le frodi in materia di IVA nel commercio elettronico, migliorando la cooperazione con le controparti. Nella dichiarazione inserita nel verbale di adozione della Direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio dell’Unione Europea del 5 dicembre 2017 (Direttiva sull'IVA nel commercio elettronico)[2], il Consiglio ha sottolineato la necessità di migliorare gli strumenti di lotta contro le frodi[3].
In questo contesto, la Direttiva sull’IVA nel commercio elettronico ha introdotto nuovi obblighi in materia di IVA per i mercati online[4] e nuove semplificazioni per le imprese volte a rispettare gli obblighi in materia di IVA su prestazioni di servizi, vendite a distanza di beni e importazioni, compresi l’identificazione elettronica ai fini IVA e il pagamento dell’IVA mediante lo sportello unico.
Lo scopo di queste proposte è di favorire il rispetto della normativa IVA semplificando il sistema mentre le autorità fiscali potranno conservare la loro capacità di individuare e controllare le imprese fraudolente. Tali semplificazioni amministrative ai fini di conformità devono essere accompagnate da misure antifrode per consentire agli autori delle frodi di iniziare a rispettare gli obblighi in materia di IVA. Pertanto le misure volte a garantire l’osservanza degli obblighi nel commercio elettronico dipendono dall’efficacia delle misure antifrode, che devono essere adottate in maniera parallela.
In particolare:
- la proposta di Direttiva che modifica la Direttiva 2006/112/CE per quanto riguarda l'introduzione di taluni requisiti per i prestatori di servizi di pagamento (COM(2018)812), mira a risolvere il problema delle frodi in materia di IVA nel commercio elettronico rafforzando la cooperazione tra autorità fiscali e prestatori di servizi di pagamento;
- la proposta di Regolamento che modifica il regolamento (UE) n. 904/2010 per quanto riguarda misure di rafforzamento della cooperazione amministrativa per lottare contro la frode in materia di IVA (COM(2018)813), attua tale rafforzamento della cooperazione, stabilendo le norme per la raccolta armonizzata, da parte degli Stati membri, della documentazione resa disponibile per via elettronica dai prestatori di servizi di pagamento e istituendo un nuovo sistema elettronico centrale per l'archiviazione delle informazioni sui pagamenti e per l’ulteriore trattamento di tali informazioni da parte esclusiva dei funzionari antifrode degli Stati membri che sono membri di Eurofisc[5].
Con la presente consultazione pubblica si vuole offrire la possibilità ad una platea più vasta possibile di fornire le ritenute osservazioni e commenti sulla proposta.
L’iniziativa è rivolta a quattro categorie di Utenti: 1) Associazione economico professionale, 2) Professionista, 3) Centro di Ricerca/Università, 4) Privato cittadino.
In particolare, si chiedono agli interessati osservazioni sul documento proposto in consultazione, nonché sui capitoli che lo compongono e sull’articolato, inclusi i considerando.
La consultazione pubblica non genera alcun obbligo o impegno per l’Amministrazione.
[1] Attuazione della strategia per il mercato unico digitale (COM(2017) 228 final del 10.5.2017) cfr.:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/EN/TXT/?qid=1496330315823&uri=CELEX:52017DC0228
[2] Direttiva (UE) 2017/2455 del Consiglio, del 5 dicembre 2017, che modifica la direttiva 2006/112/CE e la direttiva 2009/132/CE per quanto riguarda taluni obblighi in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni (GU L 348 del 29.12.2017, pag. 7).
[3]Consiglio dell'Unione europea, 14769/1/17 REV 1, 30 novembre 2017, http://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-14769-2017-REV-1/it/pdf
[4] Con l'articolo 14 bis della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, i mercati virtuali, le piattaforme e i portali online diventano «fornitori presunti» nel caso di cessioni di beni facilitate dalle loro interfacce elettroniche. Si riterrà che abbiano loro stessi ricevuto e ceduto tali beni nel caso di a) vendite a distanza di beni importati da territori terzi o paesi terzi per un valore non superiore a 150 EUR, e di b) cessioni B2C di beni già presenti nell'UE (ossia nei centri di distribuzione) effettuate da soggetti passivi non stabiliti nell'UE e facilitate da tali piattaforme.
[5] Eurofisc è la rete per lo scambio multilaterale di segnali di allerta precoce al fine di lottare contro le frodi in materia di IVA, istituita a norma del capo X del Regolamento (UE) n. 904/2010 del Consiglio, del 7 ottobre 2010 , relativo alla cooperazione amministrativa e alla lotta contro la frode in materia d’imposta sul valore aggiunto.
Esito: